Vitus Bering

Horsens, 12 agosto 1681 – Isola di Bering, 19 dicembre 1741

Dell’esperienza maturata in anni di navigazione tra Amsterdam e le Indie Orientali il giovane Vitus Bering si serve per entrare nella Marina russa (1704), negli anni dello sviluppo promosso da Pietro I il Grande per quella Grande Guerra del Nord (1700-21) che con la vittoria sulla Svezia di Carlo XII gli darà modo di fondare con l’Impero (1721) la supremazia russa nell’Europa nordorientale. È in vista di un’ulteriore espansione commerciale e coloniale a est che Bering riceverà dallo Zar l’incarico di scoprire se l’Asia e l’America settentrionale siano congiunte: salpato dalla siberiana penisola del Kamkatcha (1728), Bering riconosce la separatezza dei continenti passando per la lingua di mare poi ribattezzata in suo onore e, deciso a proseguire l’esplorazione sotto l’Imperatrice Anna, prende parte a quella Grande Spedizione del Nord (1733-43) cui si deve la mappatura della gran parte della costa artica della Siberia. Diretto da Okhotsk (1741) alle coste nordamericane, Bering riuscirà a raggiungere Alaska e Isole Aleutine malgrado la tempesta che l’allontana dal resto del convoglio ma, consumato dallo scorbuto, sarà sulla via di casa sbattuto naufrago su un’isola che come ogni tomba oggi porta il suo nome.

 

Parte della serie Esploratori

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