Vasilij Nikitič Mitrochin
Yurasovo, 3 marzo 1922 – Londra, 23 gennaio 2004
Laureato in storia e legge all’Università della Repubblica Kazaka, il giovane Vasilij entra nei servizi segreti sovietici nel 1948, quando Stalin è ancora al comando. L’esplicita delusione delle speranze riposte in Kruscev lo confina all’ufficio addetto all’estero, il Primo Direttorato Centrale della Lubjanka. Qui matura un convinto dissenso, corroborato dall’umiliazione di Pasternak al Nobel del 1958 e dalla repressione della Primavera di Praga, cui Mitrochin assiste dalla Germania Est. Nel 1972 gli è affidata la supervisione sull’archivio del Direttorato, in trasferimento verso una nuova sede; la sezione S, relativa agli agenti del KGB sotto copertura in Occidente, rimane più del previsto nelle mani di Mitrochin, che ne appronta una trascrizione cifrata pressoché integrale. Dopo il crollo dell’URSS, ormai in pensione, Mitrochin riesce a trasferire il suo archivio in Gran Bretagna, facendo luce sulla presenza del KGB nell’intimo del sistema occidentale e sulle connessioni tra l’URSS e i partiti comunisti al di qua del Muro.
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