Uluğ Beg

Sultaniyeh, 22 marzo 1394 – Samarcanda, 27 ottobre 1449

Mīrzā Mohammed Taragai bin Shāhrukh aveva per padre Shah Rukh, figlio di quel Tamerlano che alla fine del XIV secolo aveva stravolto la faccia del mondo che va dal Ponto alle porte dell’India, raccogliendolo sotto la bandiera timuride. Attraverso queste terre cresce Uluğ Bek, il Grande Signore che per quarant’anni regge il trono del genitore da quella favolosa città che era già stata capitale del nonno, Samarcanda. Qui il giovanissimo sovrano si prodiga per edificare un grandioso centro intellettuale, facendovi sorgere una madrasa che attira matematici e astronomi da ogni angolo del suo dominio. Ma Uluğ Bek non è un semplice spettatore e si dà ad una feconda attività di osservazione degli spazi celesti: riprende i cataloghi arabi copiati da Tolomeo per emendarli e ampliarli con l’aiuto del gigantesco sestante di cui dota lo straordinario osservatorio di Samarcanda, ponendosi così come tramite ideale tra i risultati dell’antichità e gli sviluppi che di lì a un secolo Tycho Brahe avrebbe guadagnato col suo Uraniborg.


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