Thomas Alva Edison
Milan, Ohio, 11 febbraio 1847 – West Orange, New Jersey, 18 ottobre 1931
Thomas Alva Edison è imprenditore fin da ragazzino, quando durante la guerra civile (1861-5) vende sul treno Port Huron-Detroit giornali da sé redatti e stampati; studia Faraday, s’interessa di meccanica sperimentando senza posa. È l’incrocio tra l’eccezionale vigoria fisica che per ore innumerevoli lo tiene sul pezzo e l’intraprendenza testarda di chi ha un altissimo concetto della propria opera a permettere ad Edison di cominciare la propria fortuna con uno stock ticker (1868), proseguirla coi telegrafi automatici, il microfono a carbone (che rende pratico il telefono di Bell), l’altoparlante; di farla trionfare, dopo lunghissimo meticoloso tentare, con l’innovativo ed efficientissimo sistema d’illuminazione a incandescenza che a Parigi, all’esposizione d’elettricità del 1881, lo immortala; di giocarsela nell’attività mineraria, quando al grandioso progresso tecnico colto nel trattamento dei minerali come nell’ardita meccanizzazione dei processi produttivi segue il crollo finanziario; di recuperarla ancora, col cemento e col grammofono di cui nel 1877 ha inventato l’antecessore (fonografo). A baricentro del proprio sistema d’industrie, Edison porrà il laboratorio di ricerche di Orange, New Jersey: è così che lascia trovare il maggior valore della sua eredità nell’attiva e completa comprensione della necessità di legare strettamente, all’attività imprenditoriale di (spregiudicato) capitano d’industria, quella di promozione – specie attraverso un prezioso team work – del progresso tecnologico.
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