Theodor Herzl
Budapest, 2 maggio 1860 – Edlach, 3 luglio 1904
È l’irritazione per il crescente antisemitismo a spingere da Budapest a Vienna un giovane ebreo Herzl, che si laurea in legge nel 1884 ma sceglie di dedicarsi a letteratura e giornalismo. Per la liberale Neue Freie Presse l’agiato borghese sarà corrispondente a Parigi: qui gli salta agli occhi la dimensione europea dell’antisemitismo, qui l’affaire Dreyfus lo spinge ad abbandonare le proprie posizioni assimilazioniste per un percorso radicalmente attivo che lo vedrà approdare, nel 1896, alla pubblicazione dell’epocale Der Judenstaat. Non sociale né religiosa, ma essenzialmente politica è la questione ebraica, e non risolvibile con l’assimilazione, ma con la creazione di uno Stato indipendente dove gli ebrei di tutto il mondo, elevati a nazione, possano emigrare e ritrovare le radici del giudaismo. Gettate quindi le basi dell’Organizzazione Mondiale Sionista col Congresso di Basilea (1897), Theodor Herzl dedica gli ultimi anni della sua breve vita a tessere quella rete internazionale che, tra forti critiche e fortissimi consensi, aprirà la lunga strada tortuosa verso la fondazione dello Stato d’Israele.
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