The Shape of Water è un plagio?
Il film di Guillermo Del Toro e i dubbi sul plagio da un corto olandese (e non solo)
In un laboratorio freddo e asettico una taciturna donna delle pulizie che ascolta musica e non parla con nessuno si imbatte in una teca piena d’acqua che contiene una strana creatura umanoide. Tra i due si instaura subito una connessione, perciò quando la donna si ritrova ad ascoltare i discorsi dei suoi superiori durante il suo turno di pulizie e si rende conto che la vita della creatura è in pericolo, decide di liberarla per evitare che su di essa vengano compiuti tremendi esperimenti.
Suona familiare? Non è la trama di La forma dell’acqua – The Shape of Water di Del Toro ma del cortometraggio olandese The Space Between Us di Marc S. Nollkaemper (qui il trailer del film ► The Shape of Water e qui per intero il bellissimo cortometraggio ► The Space Between Us), prodotto nel 2015 dalla Netherlands Film Academy e premiato lo stesso anno allo Sci-Fi Film Festival di Sydney per il miglior cortometraggio, miglior film internazionale, miglior regia e migliori effetti speciali.
Ma com’è possibile che un regista affermato come Guillermo Del Toro si sia messo a plagiare un corto di fine anno di alcuni studenti olandesi? Del Toro ha dichiarato di aver ideato il film nel 2011 e che la sua è una storia d’amore con happy ending ispirata al film Il mostro della laguna nera di Jack Arnold, eppure questi dubbi seguono l’accusa pubblicata dal Guardian in cui David Zindel, figlio del commediografo premio Pulitzer Paul Zindel, puntava il dito contro Del Toro e la co-sceneggiatrice Vanessa Taylor per aver copiato la pièce del padre dal titolo Let Me Hear You Whisper che racconta l’amore di una donna delle pulizie per una creatura marina. «Siamo scioccati da come uno studio di tali dimensioni abbiamo potuto produrre un film derivato così esplicitamente dal lavoro del mio defunto padre senza che nessuno abbia riconosciuto la cosa e sia venuto da noi per i diritti», ha detto Zindel in una mail al Guardian.
Ma se il potenziale plagio dall’opera di Zindel – negato dalla casa di produzione con una dichiarazione in cui si afferma che «Guillermo del Toro non ha mai letto o visto la pièce del signor Zindel in alcuna forma» – ha un carattere prettamente narrativo, nel cortometraggio olandese c’è una forte impronta visiva a cui La forma dell’acqua sembra aderire quasi completamente. Lo scenario sporco del laboratorio, la vasca verticale in cui la creatura è rinchiusa, le sue fattezze, il tono blu delle atmosfere, persino l’iconica immagine dei due corpi sospesi nell’acqua.
Il 19 luglio 2017, nello stesso giorno in cui la Fox Searchlight metteva su YouTube il primo trailer ufficiale del film di Guillermo Del Toro, gli autori di The Space Between Us caricavano il cortometraggio sul proprio canale. Come a dire, sì ma noi l’avevamo fatto prima. Per mesi si è discusso della presunta appropriazione di Del Toro, fino alle dichiarazioni del 22 gennaio scorso da parte della Netherlands Film Academy che mette una pietra sopra alla questione.
Dopo aver visto The Shape of Water e dopo le successive discussioni avvenute in un’atmosfera molto costruttiva e amichevole, la Netherlands Film Academy crede che sia The Shape of Water sia il nostro corto The Space Between Us abbiano una propria differente identità. Sono stati sviluppati in periodi diversi e non sono in nessun modo possibile connessi o imparentati. Gli studenti e il team di The Space Between Us sono stati davvero entusiasti e grati di avere l’opportunità di discutere attivamente le ispirazioni creative dei due film in una conversazione privata con il signor Del Toro. Abbiamo discusso cordialmente i nostri film e le nostre radici comuni nella mitologia e nel fantastico (e alcune tematiche su cui il signor Del Toro si era precedentemente soffermato in Hellboy I e II). Abbiamo imparato molto dal contatto con un regista di talento e creatività eccezionali e auguriamo che il successo di The Shape of Water possa continuare.
Gli sviluppi produttivi sono differenti, è vero – il corto è uscito nel 2015 ma ha girato unicamente per festival e in televisioni locali fino al 2017 e la produzione del film di Del Toro si è conclusa a novembre 2016 –, ma è davvero difficile, guardando i due film, dire che «non sono in nessun modo possibile connessi o imparentati». La narrazione, l'atmosfera, l’estetica sono praticamente identiche, per non parlare del finale de La forma dell’acqua che riprende un’altra idea al centro del corto in questione: le branchie. A tutto questo fa seguito una terza accusa, arrivata dal regista francese Jean-Pierre Jeunet, celebre in tutto il mondo per il suo successo Il favoloso mondo di Amelié, che si dice rammaricato per la scelta di Del Toro di copiare l’introduzione della protagonista dal suo film più famoso – Elisa come Amelié – e la sequenza in cui Elisa balla da seduta con il vicino Giles guardando un film in tv (questa qui) da Delicatessen, in cui compare una scena quasi identica (questa qui). Ripensando ai commoventi discorsi di accettazione di Del Toro per il Leone d’Oro al miglior film a Venezia e per il Golden Globe al miglior regista viene da chiedersi quanto effettivamente ci sia di suo in questo film, che ha sbancato tra i candidati agli Oscar 2018 con 13 nomination e che sia avvia verso la premiazione del 4 marzo da favorito.
Commenta