Teodora
Costantinopoli, 14 marzo 497 – Ivi, 28 giugno 548
Cresce tra postriboli e scene licenziose la giovane Teodora, maturando una personalità forte e determinata proprio grazie alle continue difficoltà che spingono lei, la madre e le sorelle a barcamenarsi tra le tifoserie dei Verdi e degli Azzurri, dominatrici del Circo e delle masse di Costantinopoli che l’affollano. Giustiniano la nota quand’è ancora solo il nipote dell’imperatore Giustino, e briga col vecchio zio per sposare quell’attricetta di dubbia onestà che invece, imperatrice con lui, s’imporrà in una quasi diarchia. Astuta e spregiudicata, Teodora dà modo al marito di infondere concretezza e praticabilità politica ai progetti di riunificazione di Oriente e Occidente, nel momento in cui alla linea dura di Giustiniano, avverso agli eretici monofisiti che controllano le ricche regioni orientali dell’Impero, si accompagna quella morbida della moglie, anch’essa monofisita. La sua morte indebolisce le capacità di un Giustiniano invecchiato di cui, come vediamo nei mosaici della San Vitale ravennate, era stata controparte essenziale.
Commenta