Samuel Pepys
Londra, 23 febbraio 1633 – Clapham, 26 maggio 1703
Anni turbolenti, quelli della gioventù di Samuel Pepys: tra fanatismi contrapposti, parlamenti in rivolta, re decapitati e Lord protettori, l’Inghilterra mastica e sputa la monarchia assoluta. Pepys simpatizza per gli Stuart abbastanza da essere sospettato di giacobitismo all’indomani della Glorious Revolution, e quindi rinchiuso a più riprese nella Torre di Londra; ma il suo carattere è quello del ligio servitore dello Stato, non del collotorto baciapile. Uomo coltissimo e mai assopito, Samuel Pepys è in lotta continua con se stesso, tra doveri e piaceri; si dà così al vino, agli amici e ai libri come si spende al servizio della Marina, dentro e fuori dal Parlamento. Segna l’epoca uno spirito di libero esame su se stessi che lo spinge a comporre un Diario rimasto famoso: teste sincero del suo vissuto quotidiano, è un vivido ritratto della vita politica e sociale nell’Inghilterra del tempo, e memoria fondamentale di grandi eventi come la Grande peste di Londra e il Grande incendio che la seguì.
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