Salvador Allende
Valparaíso, 26 giugno 1908 – Santiago del Cile, 11 settembre 1973
Attivista marxista fin dai tempi dell'Università da cui esce laureato in medicina nel 1932, Salvador entra in politica per fondare nel 1933 quel Partido Socialista de Chile che nel 1970 riuscirà a coalizzare in Unidad Popular con socialisti e radicali per essere eletto Presidente e diventare così il primo marxista in assoluto a conquistare il potere tramite libere elezioni. Per traghettare pacificamente il Cile al socialismo Allende vara un piano di nazionalizzazione di attività agricole e industriali intese a favorire la ridistribuzione della ricchezza, ma l’espropriazione senza indennizzo delle compagnie minerarie americane darà occasione a Washington di unire alla collaudata propaganda anticomunista una politica di negazione del credito fatale per un Cile gravato da un debito pubblico che la nuova politica economica è riuscita ad approfondire. Sovversivismo dell’estrema sinistra, crescente e generale malcontento, errori del governo e ostilità di un’élite pronta al sabotaggio economico e politico spingeranno il Cile al tracollo economico e sull’orlo di una guerra civile che, sostenuto dall CIA, il generale Augusto Pinochet sventerà l’11 settembre 1973 con un famigerato golpe in cui Allende troverà la morte in circostanze misteriose.
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