Romolo Murri

Monte San Pietrangeli, 27 agosto 1870 – Roma, 12 marzo 1944

È nel’incontro alla Sapienza col materialismo storico che il giovane sacerdote marchigiano Romolo Murri trova la spinta ad  un impegno politico e sociale diretto a rifondare la società cristiana sul magistero ecclesiastico, sulla Scrittura e sulla filosofia neotomista; ma volendo integrare alle condizioni contemporanee una forza politica cattolica organizzata sull’esempio del Partito socialista, Murri tenterà di coniugare democrazia e cristianesimo nel movimento Democrazia cristiana (1901). All’autorità ecclesiastica che lo redarguisce e preoccupata dal progressivo distacco dalla propria dottrina sociale impone con Pio X lo scioglimento dell’Opera dei Congressi, Murri risponde avviando la Lega democratica nazionale (1905), partito aconfessionale e perciò slegato dalla Santa Sede; saranno l’attenzione per «modernisti» quali Loisy e Blondel e la critica della condotta vaticana di fronte alle Leggi francesi di Separazione tra Stato e Chiesa (1905) ad attirare la sospensione a divinis su un Murri (1907) infine scomunicato quando con l’appoggio di radicali e socialisti è contro il Non expedit eletto in Parlamento (1909). Abbandonata anche la Lega democratica, Murri segnerà col matrimonio (1912) il punto di non ritorno d’un rapporto con la Chiesa cattolica che solo in tarda età, dopo una difficile stagione di prossimità al fascismo, tenterà di riallacciare.

 

Parte della serie Religiosi

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