Robert Jacques Turgot
Parigi, 10 maggio 1727 – Ivi, 18 marzo 1781
Ai panni dell’abbé il giovane Turgot preferisce quelli del magistrato: da maître de requêtes, passando per intendent di Limoges, ascende a quel supremo ruolo di Contrôleur général des Finances cui lo designa un Luigi XVI che da giovane vuole liberare la Francia dalla zavorra che ne stronca commercio e produzione. Devoto a quel fisiocrate de Gournay che per primo aveva gridato lassez-faire!, Turgot rintraccia nel sistema di regolazione mercantilista, col suo corollario di tariffe, una lotta di tutti contro tutti combattuta col privilegio concesso dallo Stato a sfavore del compratore: lasciando al governo solo di garantire per tutti una completa libertà di scambio e di proteggere dall’ingiustizia, e al mercato di trovare in sé le soluzioni ai propri problemi, Robert Jacques Turgot abolisce le corporazioni, promuove la libera circolazione interna del grano e stabilisce un’imposta unica in denaro sulla proprietà fondiaria. La casta dei magistrati, che in quanto guardia del sistema giudiziario e dell’ordine pubblico è contraria ad ogni cambiamento, lo costringe alle dimissioni nel 1776, ma pochi anni più tardi la Francia sentirà la mancanza delle sue mancate riforme.
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