Pietro Leopoldo di Toscana

Vienna, 5 maggio 1747 – Ivi, 1º marzo 1792

È come secondo figlio maschio di Francesco I del Sacro Romano Impero che alla morte dell’imperatore il giovanissimo Pietro Leopoldo riceve il titolo di Granduca di Toscana, che suo padre aveva ricevuto da Gian Gastone de’ Medici. Col potere assoluto tipico del sovrano illuminato, Pietro Leopoldo mette mano a una serie di riforme epocali che sottrarranno al suo torpore secolare un Paese presto all’avanguardia: si spezzano le catene del commercio e dello spirito imprenditoriale con lo scioglimento delle corporazioni, s’impugna il giurisdizionalismo contro le congregazioni ecclesiastiche, si riforma in senso indiretto il sistema fiscale e soprattutto si libera il diritto dei suoi residuati medievali: come auspicato da Cesare Beccaria, è per la prima volta abolita la pena di morte. Chiamato a Vienna alla morte del grande fratello Giuseppe II nel 1790, da imperatore Leopoldo II lavorerà a rinnovare l’equilibrio tra le potenze nel momento in cui l’ordine e l’anima dell’Europa sono minacciati dalla Rivoluzione Francese; di questa, Leopoldo non riuscirà a vedere gli esiti più drammatici.

 

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