Patrice Lumumba

Onalua, 2 luglio 1925 – Provincia di Katanga, gennaio 1961

Grazie all’educazione dei missionari protestanti Patrice Lumumba è tra gli évolués, i congolesi occidentalizzati, ma il sindacato di impiegati statali che pure scala da cittadino belga, nella Léopoldville oggi Kinshasa, è indipendente e tutto congolese; imprigionato per un’oscura accusa di peculato, Lumumba entra in politica e fonda quel Movimento Nazionale Congolese che sull’opposizione nazionalista all’ordine coloniale belga riuscirà nonostante la dura repressione e l’incarcerazione di Lumumba a guadagnare al proprio leader l’incarico di formare il primo governo del Congo indipendente: è l’estate 1960. Nella confusione che segue a un’improvvisa rivolta dell’esercito ai suoi comandanti europei, Moise Tshombe sfrutta la rete di potere del proprio gruppo etnico per sollevare la ricca provincia del Katanga: frustrato dal glissare dell’Onu e della ex madrepatria, Lumumba chiederà aiuto all’URSS, l’alleato più inviso agli interessi economici e geopolitici delle potenze atlantiche impegnate nella Guerra Fredda. Deposto quindi dal presidente Kasavubu, d’accordo con un colonnello, Joseph Mobutu, destinato a durare al potere fino al 1997, Patrice Lumumba sarà consegnato a Moise Tshombe, che senza volere ne farà un martire del desiderio di rivalsa e libertà di un intero continente.

 

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