Notte degli Oscar: le statistiche e i vincitori

La vittoria di Leonardo DiCaprio e di Iñárritu, miglior film a Il caso Spotlight

E finalmente Leonardo DiCaprio ce l’ha fatta. Dopo una nomination come miglior attore non protagonista (Buon compleanno Mr. Grape) e tre come protagonista (The Aviator, Blood Diamond e The Wolf of Wall Street) l’attore californiano si porta a casa la statuetta più ambita per la sua interpretazione ai limiti in Revenant - Redivivo. Fine dello scherno globale e dei meme sulle sue mancate vittorie, anche se lui non si lascia mancare un’ultima battuta, immortalata da Variety, per dire addio alla sua maledizione. «Lo fate tutti gli anni?», chiede alla responsabile dell’Academy che sta incidendo il suo nome sull’Oscar appena vinto. «Già», risponde lei. E DiCaprio, stupito: «Non potevo saperlo».
Nei ringraziamenti di DiCaprio la sua guida Martin Scorsese e Alejandro González Iñárritu, regista di The Revenant (3 Oscar su 12 nomination) e per due volte consecutive vincitore del premio Oscar alla regia, che conquista anche quest’anno dopo la vittoria lo scorso anno con Birdman. Sulla sua scia il direttore della fotografia Emmanuel Lubezki, probabilmente l’unico nella storia degli Academy Awards a portare a casa la statuetta per tre anni di fila: nel 2014 per Gravity, nel 2015 per Birdman e nel 2016 per Revenant - Redivivo.

Come avevamo immaginato nei nostri pronostici pre-Oscar, Alicia Vikander vince il meritato premio alla miglior attrice non protagonista per The Danish Girl, al fianco di un Redmayne altrettanto notevole, mentre l’Oscar all’attrice protagonista va Brie Larson per Room. Il ponte delle spie di Spielberg resta giustamente a bocca asciutta, ma Mark Rylance vince inaspettatamente il premio al miglior attore non protagonista, battendo Mark Ruffalo e Tom Hardy. Tra gli Oscar tecnici Mad Max fa incetta di premi – scenografia, trucco, costumi, montaggio, sonoro e montaggio sonoro –, facendo meglio di tutti con 6 statuette complessive e strappando anche il premio al miglior montaggio che forse sarebbe spettato al lavoro inventivo di Hank Corwin per La grande scommessa, comunque vincitore del premio alla miglior sceneggiatura non originale. La statuetta per la miglior sceneggiatura originale va invece a Tom McCarthy e Josh Singer per Il caso Spotlight, che pur con poche vittorie nelle altre categorie a fine serata conquista il meritatissimo Oscar al miglior film.

E la cerimonia di premiazione? Se le polemiche per l’assenza di candidati di colore, lanciate già a inizio anno con il grido in forma di hashtag #OscarsSoWhite, avevano stancato per l’idea stantia che proponevano – ovvero che, a quanto pare, le nomination dovrebbero fornire a tutti gruppi etnici un’equa rappresentanza sociale, un po’ come le quote rosa in politica –, ci ha pensato il comico afroamericano Chris Rock a rincarare la dose impostando tutta la presentazione in polemica con le candidature. «Vi siete resi conto che se ci fossero le nomination per i presentatori non l’avrei neanche ottenuto questo lavoro? E stareste guardando Neil Patrick Harris adesso». E anche se lo show è di una fiacchezza senza precedenti e non fa altro che ripetere lo schema di esclusione degli afroamericani dalle nomination, non manca anche un tocco di giusta ironia: «Mi direte, non è giusto che Will Smith abbia recitato così bene e non sia stato nominato. Avete ragione! Ma non è giusto neanche che l’abbiano pagato 20 milioni per Wild Wild West, ok?».

La premiazione, nonostante timidi tentativi, si è trascinata stanca tra i richiami ai diritti civili (vedi Sam Smith, Oscar per la miglior canzone, e Iñárritu) e quelli all’attenzione per l’ambiente e il cambiamento climatico (vedi DiCaprio) e momenti di facile sentimentalismo (vedi l’esibizione di Lady Gaga). Un lampo di genuinità, però, al momento della consegna dell’Oscar per le musiche, in cui tutte le polemiche sulla questione afroamericana cadono in un abbraccio, quello tra il grande Ennio Morricone, salito sul palco sulle note di The Hateful Eight, e Quincy Jones, musicista di colore e grande compositore anch’egli (La calda notte dell’ispettore Tibbs, The Italian Job, Il colore viola), alla consegna dell’Oscar alla miglior colonna sonora per l’87enne romano, alla prima vittoria su candidatura dopo il premio alla carriera del 2007. «Non c'è musica importante senza un grande film che la ispiri», dice in italiano ritirando il premio. Standing ovation di tutta la sala, con la sua statuetta che va a finire al fianco della stella nella Walk of Fame. La dichiarazione di Tarantino, durante la cerimonia per l’assegnazione della stella, la dice tutta sulla carriera del maestro: «Ho un vasto assortimento di dischi che colleziono da quando ero giovane, e ho realizzato di avere più dischi di Ennio Morricone che di Elvis, di Bob Dylan e dei Beatles».
 

I vincitori del Premio Oscar 2016

Miglior film: Il caso Spotlight di Tom McCarthy
Miglior regista: Alejandro González Iñárritu per Revenant - Redivivo
Miglior attore protagonista: Leonardo DiCaprio per Revenant - Redivivo
Migliore attore non protagonista: Mark Rylance per Il ponte delle spie
Migliore attrice protagonista: Brie Larson per Room
Migliore attrice non protagonista: Alicia Vikander per The Danish Girl
Miglior fotografia: Emmanuel Lubezki (Revenant - Redivivo)
Migliore sceneggiatura originale: Tom McCarthy e Josh Singer (Il caso Spotlight)
Migliore sceneggiatura non originale: Charles Randolph e Adam McKay (La grande scommessa)
Miglior film straniero: Il figlio di Saul di László Nemes (Ungheria)
Miglior film d’animazione: Inside Out di Peter Docter e Ronnie del Carmen
Migliori effetti speciali: Mark Williams Ardington, Sara Bennett, Paul Norris e Andrew Whitehurst (Ex Machina)
Migliori costumi: Jenny Beavan (Mad Max: Fury Road)
Miglior scenografia: Colin Gibson e Lisa Thompson (Mad Max: Fury Road)
Miglior montaggio: Margaret Sixel (Mad Max: Fury Road)
Miglior sonoro: Chris Jenkins, Greg Rudloff e Ben Osmo (Mad Max: Fury Road)
Miglior montaggio sonoro: Mark Mangini e David White (Mad Max: Fury Road)
Migliori trucco e acconciatura: Lesley Vanderwalt, Elka Wardega e Damian Martin (Mad Max: Fury Road)
Migliore colonna sonora: Ennio Morricone (The Hateful Eight)
Miglior canzone originale: Writing’s on the Wall  di Jimmy Napes e Sam Smith (Spectre)
Miglior cortometraggio: Stutterer di Benjamin Cleary e Serena Armitage
Miglior cortometraggio d’animazione: Bear Story di Gabriel Osorio Vargas
Migliore documentario: Amy di Asif Kapadia
Migliore cortometraggio documentario: A Girl In The River: The Price Of Forgiveness di Sharmeen Obaid-Chinoy


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