Leopoldo II del Belgio
Bruxelles, 9 aprile 1835 – Ivi, 17 dicembre 1909
Prima ancora di salire al trono nel 1865, il giovane Leopoldo è convinto che al Belgio serva un impero, se il Paese da poco indipendente vuole prosperare sicuro tra le altre potenze europee. Meno che per il militare, Leopoldo II è quindi incline a lasciare campo libero in patria ai diversi governi liberali, cattolici e laburisti (artefici di importanti successi nella legislazione sociale e nell’allargamento della partecipazione politica) e si dedica a quella colonia che amministrerà come un dominio personale: il Congo, ricco di gomma e avorio. Intrapresa alla fine degli anni Settanta con l’assistenza di Henry Stanley e le sembianze di impresa scientifica, la conquista è sancita dalla Conferenza di Berlino del 1884-5; ma il feroce sfruttamento perpetrato da Leopoldo causa tra gli indigeni milioni di morti che gli costano non solo il controllo della regione, sottrattogli dal governo nel 1908, ma anche una fama di tiranno sanguinario che i contemporanei eterneranno in opere terribili e suggestive come Cuore di tenebra di Joseph Conrad.
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