Jorge Videla
Mercedes, 2 agosto 1925 – Buenos Aires, 17 maggio 2013
La lunga carriera nell’esercito che Jorge Videla intraprende cadetto nel 1944 è coronata quando, su pressione delle alte sfere militari, il presidente Isabel Perón lo nomina al comando supremo dell’esercito argentino (1975), da dove presto saprà a mezzo golpe deporre la vedova Perón e instaurare una mutevole Junta militare in suo potere fino al 1981. Deciso coi colleghi a sopprimere la corruzione, superare il caos economico ed eliminare la minaccia sovversiva dell’Ejército Revolucionario del Pueblo a sinistra come dei Montoneros peronisti a destra per rigenerare l’Argentina, Videla avvia un Proceso de Reorganización Nacional (1975-1983): se in economia al tradizionale interventismo statale si sostituisce una politica fortemente liberista intesa ad aprire il Paese al mercato internazionale, in politica interna la lotta al terrorismo giustifica una Guerra sucia combattuta contro qualunque forma di dissidenza, e quindi capace di trasformare migliaia di oppositori pacifici in desaparecidos. Così indebolita all’interno, la Junta sarà definitivamente travolta dalla sconfitta subita nella maldestra guerra delle isole Malvinas/Falklands (1982) e Videla sarà dalla giustizia argentina consegnato a una lunga seppur intermittente carcerazione a vita per la responsabilità accertata in numerosi crimini commessi sotto la dittatura.
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