Johann Heinrich Füssli

Zurigo, 7 febbraio 1741 – Londra, 16 aprile 1825

Costretto per motivi politici ad abbandonare (1763) la natia Zurigo, dove ha studiato teologia e preso gli ordini della Chiesa evangelica riformata (1761), Johann Heinrich Füssli è a Berlino e dunque a Londra, dove sir Joshua Reynolds l’induce a farsi pittore: allora passa otto anni (1770-8) in Italia, a studiare Raffaello e Michelangelo e le rovine antiche (La disperazione dell’artista davanti alle rovine antiche, 1778), come già suggeriva Winckelmann. Stabilitosi definitivamente a Londra, Füssli darà vita ad una fitta attività pittorica e letteraria, fondando su una concezione dell’arte come trascrizione di emozioni sublimi una produzione in equilibrio tra le interne visioni di macabre fantasie oniriche (L’Incubo, 1781) o corpi umani trasfigurati dalle passioni, e la simbolistica illustrazione di Shakespeare, Dante e Milton; interessi letterari, questi, che l’avvicineranno, per esercitare su di lui una certa influenza, al più giovane suo contemporaneo William Blake. Ben integrato nella comunità artistica britannica e forte del notevole successo che gli assicura un’opera di grandissimo impatto drammatico, e certo in linea con le tendenze del gusto che essa stessa contribuisce a tracciare nell’alveo frastagliato dei fermenti preromantici, Füssli sarà associato alla Royal Academy fin dal 1788, per esservi docente di pittura e infine direttore (1804) fino alla morte.  


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