James Monroe
Monroe Hall, 28 aprile 1758 – New York, 4 luglio 1831
Lasciata la scuola per combattere nella Rivoluzione americana, il giovane Monroe è da Thomas Jefferson iniziato alla vita amministrativa e politica all’interno di quel first party system di cui sarà tra i maggiori esponenti. Membro del Senato dal 1790, il repubblicano James Monroe si distingue per l’attivismo diplomatico, ma al fortunato Louisiana Purchase (1803) seguono gli anni difficili della Guerra del 1812 e delle trattative per l’acquisto della Florida dalla Spagna, che Monroe chiude solo nel 1819, alla fine del suo primo mandato da Presidente degli Stati Uniti. Abile amministratore in un’era del buon accordo in realtà conflittuale, il presidente Monroe è capace di comporre momentaneamente il dissidio tra Stati schiavisti e antischiavisti con il Missouri Compromise, ma si deve al Segretario di Stato John Q. Adams l’atto di politica estera a cui è più legato il suo nome: se nel 1823 è velleità di opporsi alle mire europee sull’America Latina, la Dottrina Monroe sarà poi chiamata all’origine delle pretese egemoniche statunitensi sull’emisfero occidentale.
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