Henry Kissinger

Fürth, 27 maggio 1923

Nella natia Germania da cui lo scacciano nel 1938 le persecuzioni naziste l’ebreo Kissinger tornerà cittadino e soldato degli Stati Uniti durante la guerra mondiale. Philosophiae Doctor ad Harvard, Henry Kissinger si afferma come esperto di politica strategica con l’opporre alla «rappresaglia massiccia» di John Foster Dulles una linea di «risposta flessibile» che segnala fin dagli anni Cinquanta il tono realista dell’attività che Kissinger svolge nella diplomazia statunitense come capo del Consiglio per la Sicurezza Nazionale (1969-74) e Segretario di Stato (1974-7) all’interno di un’amministrazione Nixon (1968-74) cui riesce a sopravvivere. Promotore degli Strategic Arms Limitation Talks con l’Unione Sovietica e fautore di un primo riavvicinamento tra Washington e Pechino, Kissinger arriva nel 1973 ad una soluzione del conflitto vietnamita che gli vale il Nobel per la Pace ma che è pensata per il disimpegno americano e, in quanto tale, è solo apparente. Uscito di scena con l’avvento di Ford, Kissinger vi tornerà con Reagan per essere non del tutto a torto né a ragione trasformato nell’icona vivente di una diplomazia americana cinica e senza scrupoli che certo ha contribuito a formare le accuse di complicità con le spietate dittature latinoamericane.

 

America has no permanent friends or enemies, only interests.

 

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