Henry Ford

Dearborn, 30 luglio 1863 – Detroit, 7 aprile 1947

Dal garage di casa che dal 1892 lo vede lavorare su una propria automobile a benzina l’apprendista meccanico Henry Ford arriva nel 1903 a fondare una Ford Motor Company che nel 1926 sarà la maggiore fabbrica d’automobili del mondo; con lo scientific management che l’ingegnere Frederick Taylor impone al processo produttivo scomponendolo nelle sue fasi elementari Henry Ford combina un sistema a «catena di montaggio» che coordinando su un nastro trasportatore lavorazione e assemblaggio delle componenti aumenta drasticamente l’efficienza della produzione industriale: nasce così in massa ed economico un semplice modello T che saprà motorizzare la middle class americana generata dalla rivoluzione sociale che lo stesso Ford stimola promuovendo rilevanti innovazioni nel rapporto tra industria e classe operaia verso l’incremento della sicurezza economica e del potere d’acquisto delle maestranze. Del ricchissimo Ford innegabile protagonista dei Tempi moderni la morte e la dorata memoria non hanno saputo obliare il contributo dato all’antisemitismo e all’annesso cospirazionismo con The International Jew, the World’s Foremost Problem (1920), un suo libello convinto della veridicità dei Protocolli dei Savi di Sion e capace di ispirare ad Adolf Hitler alcuni passi del Mein Kampf (1925).

 


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