Giustiniano I il Grande

Tauresio, 11 maggio 482 – Costantinopoli, 14 novembre 565

È nello stesso aprile 527 che il giovane Giustiniano sposa l’intrigante e sagace Teodora ed è associato al potere dallo zio, Giustino I, per avviare, una volta asceso al trono imperiale di Bisanzio, un’opera di grandiosa restaurazione e rinnovamento decisivo per la storia dell’Occidente cristiano: chiusa per sempre, con l’Accademia, l’intera età greco-romana, in politica estera Giustiniano si serve dell’abilità dei generali Belisario prima e Narsete poi per riconquistare a Bisanzio l’Italia e le coste del vecchio impero d’Occidente, mentre all’interno si adopera, facendo leva sull’influenza della moglie, per comporre il tragico dissidio religioso tra monofisiti e ortodossi che è insieme dell’Oriente contro l’Occidente. Alla causa dell’unità di un impero continuamente a rischio di disgregazione Giustiniano consacra il suo lascito epocale: iniziato nel 529, sotto la lucida direzione del giurista Triboniano il Corpus iuris civilis vedrà tutto il patrimonio delle costituzioni imperiali (le leges del Codex) e della giurisprudenza classica (gli iura dei Digesta) raccolto e riformulato in un testo coerente e capace di sfidare i secoli.

 

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