Gilbert de La Fayette
Chavaniac, 6 settembre 1757 – Parigi, 20 maggio 1834
Il giovane marchese Motier de la Fayette è tanto colpito dalla Dichiarazione d’Indipendenza degli Stati Uniti d’America (1776) che oltre a promuovere l’intervento francese per le Tredici Colonie ne sposa la causa sul campo e vince Lord Cornwallis a Yorktown (1781). Tornato in Francia da «Eroe dei due mondi», Gilbert de La Fayette guida l’aristocrazia avanzata e agli Stati Generali (1789) appoggia la borghesia, presentando alla neonata Assemblea Nazionale un primo progetto di Dichiarazione dei Diritti (11 luglio) per organizzare, dopo la Bastiglia, una Guardia Nazionale cui impone la coccarda tricolore. Deciso con la sua Societé du 1789 (poi Club dei foglianti) a fondare sul consenso dell’alta borghesia un regime monarchico costituzionale e liberale, La Fayette s’inimica la corte e i democratici insieme: fuoriuscito caduta la monarchia (1792), a lungo prigioniero degli Austriaci, sarà di nuovo in patria dopo il coup d’État d’un Napoleone che non vorrà servire, ma dal vertice dell’universo massonico francese saprà risalire la china durante la Restaurazione. Ancora comandante della Guardia Nazionale, La Fayette sostiene entusiasticamente la monarchia liberale di Luigi Filippo d’Orleans (1830), ma subito smentito nella volontà di dar fiato ai moti altrove esplosi in Europa morirà isolato.
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