Giangiacomo Feltrinelli
Milano, 19 giugno 1926 – Segrate, 14 marzo 1972
Sfollato nell’Alto Garda durante la guerra, il giovane Feltrinelli partecipa alla Liberazione nel Gruppo di Combattimento «Legnano» e nel 1945 aderisce al Partito Comunista: una scelta di vita, in contraddizione solo apparente con la straordinaria ricchezza di famiglia che nel 1954 gli permette di fondare sul suo nome una casa editrice capace di coniugare prezzi abbordabili e pubblicazioni di ampio respiro, tra cui la prima mondiale del Dottor Zivago di Boris Pasternak. Dal viaggio in Sudamerica (1964-1967), dove conosce Fidel Castro e riceve da Alberto Korda lo scatto originale del Guerrilero Heroico, Feltrinelli ritorna in Italia con l’idea di sfruttare le capacità militari del bandito Graziano Mesina per fare della Sardegna una Cuba del Mediterraneo, ma Piazza Fontana e la pressione di forze dell’ordine sospettose di un suo sovversivismo lo spingono a entrare in clandestinità. Fonda così i Gruppi d’Azione Partigiana (1970) per contrastare l’eversione neofascista che Feltrinelli è convinto preparare un colpo di Stato e quindi avviare la rivoluzione comunista, ma interrompe ogni progetto l’esplosione che sotto un traliccio a Segrate lo uccide nel 1972, forse un incidente nell’esecuzione di un attentato, forse un omicidio.
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