George Stephenson
Wylam, 9 giugno 1781 – Chesterfield, 12 agosto 1848
Figlio d’un meccanico esperto in macchine a vapore Newcomen, George non trova nell’analfabetismo un ostacolo allo sviluppo di grandi conoscenze tecniche che riuscirà ad integrare imparando alle scuole serali a leggere e scrivere e studiando matematica insieme al figlioletto Robert, che ha voluto mandare a scuola. Già celebre per la dimestichezza con le macchine a vapore, nel 1813 Stephenson visita la miniera di Killingworth, dov’è installato un rudimentale trasporto a vapore su cremagliera cui applica lo steam blast per sfruttare la spinta dell’aria a favore della forza di traino: così George Stephenson mette su strada ferrata un primo trasporto motorizzato efficiente, all’inizio del progresso che il 27 settembre 1825 vede una sua locomotiva trasportare lungo quindici miglia 450 persone da Stockton a Darlington. È il treno e già riscuote, come tutto il nuovo, le ostilità di chi vive del vecchio, cioè cavalli da tiro e relativo carburante (avena). Da qui è breve il passo al Rocket, che nel 1829 corre a 36 miglia orarie sulla prima linea ferroviaria tra Liverpool a Manchester e segna un punto di non ritorno per un’umanità messa adesso in condizione di assoggettare spazio e tempo ai propri bisogni.
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