George Sand

Parigi, 1 luglio 1804 – Nohant, 8 giugno 1876

Nella rustica Nohant in cui cresce, Amandine Aurore Lucile Dupin trova un’originaria intelligenza con la campagna, ma al marito mediocre, barone Casimir Dudevant, cui si lega in un'età immatura, la giovane sfugge involandosi a Parigi (1831): qui, subito legata al giornalista Sandeau con cui scrive per «Le Figaro», darà alle stampe Indiana (1832), il romanzo che è la sua apologia matrimoniale e le dà successo immediato e duraturo. È l’inizio della lunga fortuna di George Sand (questo il nom de plume che le rimane attaccato anche nella realtà) come fecondissima autrice d'impostazione romantica che, tra drammi e romanzi, vorrà allargare progressivamente il campo della sua denuncia delle convenzioni sociali a favore di un più libero realizzarsi dei sentimenti individuali, malgrado i legami sentimentali stretti con uomini tutt’altro che ottimisti o liberali quali Alfred de Musset e il grande musicista Frédéric Chopin. Alla sua forma autentica e migliore George Sand arriverà ritornando agli ambienti e ai piccoli dimessi eroi della campagna che celebra intorno al 1848, momento d'impegno politico e soprattutto di maturità artistica cui seguirà una serie di lavori d'impeccabile moralismo conservatore, man mano che, invecchiando, Sand recede dal socialismo ad un moderato repubblicanesimo, senza addolcire l'avversione al temporalismo del papato che nel 1863 le costa la messa all'Indice integrale delle sue opere.  

 

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