Gavrilo Princip
Obljaj, 25 luglio 1894 – Terezín, 28 aprile 1918
Nato da una famiglia di contadini serbi nella Bosnia occupata e amministrata dall’Impero austro-ungarico, il giovanissimo Gavrilo si avvicina alla società segreta serba Ujedinjenje ili Smrt (Unione o Morte), la «Mano Nera» del colonnello Dragutin Dimitrijević, decisa a dar corpo al nazionalismo degli Slavi Meridionali unificando tutti i Serbi dei Balcani tramite un’attività rivoluzionaria che spezzi il giogo di Vienna e di Istanbul: Gavrilo Princip non ha nemmeno vent'anni quando la convinzione che per la libertà devono sacrificarsi vite tra gli Asburgo o nel governo oppressore lo spinge a farsi strumento dell’attentato che a Sarajevo, un fatidico 28 giugno 1914, vedrà la sua pistola uccidere l’Arciduca d’Austria Francesco Ferdinando e la moglie Sofia. Mentre l'Impero coglie l’occasione per dichiarare alla Serbia, riconosciuta responsabile, una guerra lungamente attesa per completare i suoi disegni balcanici, aprendo così il 28 luglio una Grande Guerra destinata contro ogni aspettativa a cambiare il volto del mondo, Princip sarà condannato a vent’anni in ragione della sua giovane età; morto in carcere nell’allora Theresienstadt per una fatale tubercolosi ossea, sarà consacrato eroe nazionale dalla futura Jugoslavia.
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