Friedrich August von Hayek
Vienna, 8 maggio 1899 – Friburgo, 23 marzo 1992
Friedrich August von Hayek studia economia a Vienna, all’interno della Scuola austriaca, ma è leggendo Von Mises, suo mentore, che avvia una riflessione favorevole al libero mercato e al liberalismo classico. Agli economisti che, negli anni ’40, dando per morto e accusando il capitalismo di impedire la giustizia sociale, spingono lo Stato a un forte controllo dell’economia che faccia raggiungere la libertà anche alle classi subalterne, Hayek – Nobel per l’Economia nel 1974 – risponde che, siccome «Il controllo economico non è il semplice controllo di un settore della vita umana che possa essere separato dal resto; è il controllo dei mezzi per tutti i nostri fini», concentrare il possesso o il controllo dei mezzi di produzione in un unico soggetto significa imporre un controllore unico dei fini considerati leciti, incapace, perlopiù, di garantire la soddisfazione di bisogni individuali dipendenti da giudizi di valore individuali e quindi non omogeneizzabili. Se, infatti, è l’intelletto a scegliere i fini dell’azione umana, il loro raggiungimento dipende da una disponibilità dei mezzi necessari che, se posta sotto il controllo di un unico attore, come lo Stato, restringe il campo dei fini perseguibili dall’individuo, veramente libero di sceglierli solo se può attingerne i mezzi da una molteplicità di fonti.
Si ringrazia Brenno Bianchi per la preziosa collaborazione
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