Ferdinando Magellano
Sabrosa, 17 ottobre 1480 – Mactan, 27 aprile 1521
Dalla corte di Lisbona il giovane Magellano s’imbarca al seguito di Francisco de Almeida, primo viceré delle Indie portoghesi, per schiantare col naviglio lusitano i musulmani da Goa fino allo Stretto di Malacca, porta della Malesia (1511). Dal Francisco Serrão che qui conosce Ferdinando Magellano trarrà l’idea d’una rotta che, passando nel «Mare del Sud» per uno stretto supposto al fondo della Tierra Firme sudamericana, porti a quelle Molucche – «isole delle spezie» – di cui vorrà provare la dislocazione ad ovest della linea tracciata a Tordesillas (1494), ovvero l’esclusiva competenza spagnola, quando caduto in disgrazia presso il re del Portogallo trova in Carlo d’Asburgo i finanziamenti necessari all’impresa (1517). Salpato da San Lucar (1519), passato l’Atlantico e domati i tumultuosi dissidi tra ufficiali portoghesi e spagnoli, con tre navi su cinque Magellano doppia infine l’estremo Capo delle Vergini ed entra piangendo nel «Mare del Sud», subito apparso Pacifico per la calma d’una traversata di novantanove durissimi giorni finiti con l’approdo a Guam, nelle Marianne. Ucciso dagli indigeni di Mactan mentre esplora le Filippine, Magellano lascia a Juan Elcano di riportare in Spagna l’unica Victoria rimasta, e all’italiano Antonio Pigafetta di raccontare della prima circumnavigazione d’un globo soltanto adesso certamente sferico.
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