Ernst Thälmann
Amburgo, 16 aprile 1886 – Buchenwald, 18 agosto 1944
Nella SPD fin dal 1903, Thälmann è uno dei milioni di operai che si avvicendano sul Fronte Occidentale durante la Grande Guerra, ma non è tra quelli che vi rimangono. Al rientro dalla trincea, Thälmann abbraccia la causa comunista ora galvanizzata dal miracolo sovietico e partecipa attivamente all’eversione rossa che nel biennio 1919-20 è soffocata dall’azione congiunta di governo socialdemocratico e Freikorps. Nel Comitato centrale del Kommunistische Partei Deutschlands dal 1923 grazie al suo peso nella rossa Amburgo, Ernst Thälmann completa la sua ascesa negli anni della stalinizzazione, quando la politica di lotta alla socialdemocrazia imposta dal Comintern lo vorrà due volte candidato da solo alle elezioni presidenziali. La linea sovietica si rivelerà fatalmente errata nel causare una doppia sconfitta elettorale sempre a favore di Paul von Hindeburg, ma soprattutto nel facilitare la presa del potere da parte dei nazionalsocialisti, che procedono all’annientamento del KPD così come del suo stesso capo, Thälmann, giustiziato nel 1944 dopo più di un decennio di lager.
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