Enrico Mattei

Acqualagna, 29 aprile 1906 – Bascapè, 27 ottobre 1962

Figlio di un carabiniere, il giovane Enrico lascia le natie Marche per vagabondare tra Roma e Milano in cerca di fortuna, che trova lentamente e con fatica nell’industria di vernici. Militante cattolico, dopo l’8 Settembre Enrico Mattei è nel CLN Alta Italia ai vertici delle formazioni partigiane che fanno capo alla nuova Democrazia Cristiana, ma è nel primo dopoguerra che il  «comandante Marconi» assume un ruolo fondamentale per la neonata Repubblica: all’incarico governativo di liquidare l’Agip, Mattei risponde risollevando l’azienda per farne lo strumento di una politica di emancipazione energetica nazionale.  Di qui nel 1953 la fondazione dell’ENI, cui Mattei associa una dura lotta allo sfruttamento oligopolistico delle fonti d’energia che lo porta a contrastare anche il cartello petrolifero delle Sette Sorelle e quindi ad attirarsi numerose inimicizie all’estero come in patria, dalle quali l’imprenditore tenterà di tutelarsi rafforzando i legami con vari settori del mondo politico. Sull’incidente aereo in cui trova la morte nel 1962 non è stata mai fatta chiarezza.

 


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