Enrico il Navigatore
Oporto, 4 marzo 1394 – Sagres, 13 novembre 1460
Figlio quintogenito del re del Portogallo Giovanni I d’Aviz, Enrico vive tutta la vita sotto l’ombra dei fratelli maggiori che si succedono al trono uno dopo l’altro, e qui ha modo di far fiorire quella che sembra essere stata la sua principale passione: la navigazione. È lui giovanissimo che convince il padre a conquistare, nel 1415, quella Ceuta che si riconosce come primo trampolino del Vecchio Mondo verso terre nuove e mari sconosciuti; è lui l’artefice di quella Scuola di Sagres che dà l’impulso decisivo verso le navi che avrebbero guadagnato l’Oriente all’Europa; è lui, grazie alla solidità finanziaria dell’Ordine del Cristo di cui è Gran Maestro, l’infaticabile promotore di ogni iniziativa volta a mettere il Portogallo in condizione di dominare i mari e accaparrarsi direttamente le ricchezze del commercio con l’Africa meridionale. In mezzo a tanti sovrabbondanti meriti è legittimo il dubbio di chi ha avanzato l’ipotesi che intorno a Enrico il Navigatore si addensi più mito che storia, tanto più che egli pare non aver mai messo piede su una nave.
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