David W. Griffith
Crestwood, Kentucky, 22 gennaio 1875 – Hollywood, 23 luglio 1948
Dal teatro David Wark Griffith passa al cinema, sceneggiatore e presto regista, per l’American Mutoscope and Biograph Company. Qui, tra 1908 e 1913, realizzerà innumerevoli short films sviluppando, anche grazie al pioneristico operatore Billy Bitzer, elementi fondativi della cinematografia matura: dal primo piano al dettaglio al piano americano, dal campo lungo all’uso espressivo della luce alla dissolvenza fino al montaggio alternato, detto “alla Griffith”, le parole sono tradotte sistematicamente in immagini, mentre la recitazione d’interpreti come le sorelle Gish è alleggerita del retaggio teatrale. Sul linguaggio cinematografico così allestito, Griffith fonderà una stagione di capolavori: lasciata la Biograph per muoversi tra la Reliance Motion Picture Company e la United Artists Corporation, Griffith porta il cinema nel dibattito pubblico, tra alterne accuse di razzismo e pacifismo, con The Birth of a Nation (1915), affresco reazionario della Secessione, ed Intolerance (1916), maestoso caleidoscopio storico; seguiranno melodrammi eccellenti come originali, da Broken Blossoms (1919) a Way down East (1920), ma opere alte e ambiziose come Isn’t Life Wonderful (1924), sulle tragedie di Weimar, non sapranno assecondare il cambiamento in corso nell’industria cinematografica hollywoodiana, e Griffith cesserà di dirigere ben prima dell’Oscar speciale che riceve (1935) per l’apporto dato allo sviluppo della sua arte.
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