Costanzo II
Sirmio, 7 agosto 317 – Onoria, 3 novembre 361
Alla morte del padre Costantino il Grande (337) il giovane Costanzo assiste forse in tacito assenso alla purga militare che stronca i nipoti del defunto imperatore, Dalmazio e Annibaliano, lasciando tutto l’Impero al diviso potere dei suoi figli: è così insieme ai fratelli maggiori Costantino II e Costante che alla testa dell’Oriente Costanzo II governa gli anni centrali d’un IV secolo che per l’Impero Romano è di rinnovamento piuttosto che di decadenza. Continuamente impegnato in una guerra a bassa intensità impopolare quanto efficace contro i persiani di Shapur II, Costanzo vedrà morire prima Costantino II (340) in uno scontro fratricida e poi lo stesso Costante (350) per mano del generale barbarico Magnenzio, che è solo uno degli usurpatori che l’imperatore abbatterà prolungando il suo regno oltre i vicennalia che nel 357 celebra visitando Roma. Con la forza dell’Impero nuovamente unito sotto di lui Costanzo II saprà far prevalere sull’ortodossia nicena sostenuta da Attanasio di Alessandria un credo fortemente filo-ariano, ma solo per il tempo che lo separa prima dal regno del cugino Giuliano l’Apostata (361-3) e poi dalla definitiva vittoria del cristianesimo niceno sancita a Tessalonica da Teodosio I il Grande (380).
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