Costantino Nigra
Villa Castelnuovo, 11 giugno 1828 – Rapallo, 1 luglio 1907
Figlio d’un medico liberale, alla passione per la poesia il giovanissimo Costantino affianca gli studi di giurisprudenza che, passata la furia del 1848 ove Nigra è soldato volontario per Carlo Alberto, gli danno modo di accedere al Ministero degli Esteri sabaudo. L’intelligenza e l’acribia che dimostra quale filologo delle tradizioni popolari, al ministero lo fanno pian piano apprezzare dal Presidente del Consiglio, che dal 1856 è quel Cavour che presto mette mano a segreti patti con la Francia per sciogliere la questione dell’indipendenza italiana. Inviato a vario titolo e infine come ambasciatore plenipotenziario nella Parigi di Napoleone III, Costantino Nigra si spende abile e sottile in un’azione diplomatica ineguagliata che lo vuole uomo-chiave dell’alleanza franco-sabauda e quindi protagonista dell’annus terribilis 1861. La morte di Cavour il 6 giugno lo invecchia d’un tratto a soli 33 anni, catapultandolo precocemente nell’atmosfera di disincanto che sarà poi di molti fratelli d’Italia e ancora s’incupisce quando crolla quel Secondo Impero cui Nigra aveva politicamente e culturalmente creduto. Nella Vienna crepuscolare dov’è ambasciatore per vent’anni (1885-1904) Nigra finirà di tramontare, consacrandosi definitivamente ai fortunati studi giovanili sui canti popolari piemontesi.
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