La trilogia dell’incomunicabilità di Michelangelo Antonioni
I palazzi e il frastuono, la città assordante riflessa sul vetro, realtà impalpabile che risucchia come giù dentro a un baratro, in seno al vuoto estremo dei sentimenti che insolente si mischia al cemento delle grandi costruzioni milanesi. La riflessione intellettuale non sembra essere sufficiente a trovarne salvezza e riparo, non riesce a eludere il meccanismo d’ingabbiamento...
La trilogia dell’incomunicabilità di Michelangelo Antonioni
Vive uno sguardo che, minaccioso e delegittimante, ci rende oggetti; oggetti tra gli altri, prigionieri di una soggettività che intrinsecamente e per natura ci appartiene, ma che non può prescindere dalla soggettività altrui: brutale e inesorabilmente presente, per la quale, giustappunto, noi siamo meramente un ‘oggetto-visto’. Senza troppo uscir fuori dalle suggestioni...
Il provinciale microcosmo dell’Italia contemporanea
«Per conoscere un uomo bisogna studiare non il suo silenzio né il suo modo di parlare o di piangere o di infiammarsi alle idee più nobili, ma il suo riso. Se, per lungo tempo voi non avete potuto decifrare un carattere, e ad un tratto ci riuscite ciò è perché quell'uomo ride molto francamente. Allora tutta la sua anima vi si presenta come su una mano. Quell’uomo...
Una strada deserta, tralicci a perdita d’occhio, un’auto nera in lontananza. Due malviventi: uno spinge la macchina a fatica, il braccio destro fasciato e la fronte madida di sudore, l’altro è seduto al volante con un buco nello stomaco e un mitra a puntellargli la schiena. L’inizio di Cul-de-sac è folgorante, un campo lungo e un punto nero che si avvicina, un’apertura...
Pur nella polvere di vecchie pellicole è possibile notare come il dispositivo cinematografico abbia quasi sempre operato sulla realtà ponendosi come un filtro magico, capace di condurre dentro a una dimensione ‘altra’ rispetto a quella originale. Con variegate sfumature, esso crea così di volta in volta una distanza con il reale, per lo più equivalente a quella...
Dizionario ragionato delle ossessioni, delle fobie e delle passioni
«L’uomo è nato libero ma ovunque è in catene», scrive Jean Jacques Rousseau ne Il contratto sociale dando un’immagine dell’uomo moderno passato da uno Stato di Natura, in cui viveva libero da ogni regola sociale e politica, ad una società ordinata basata su leggi e regole soffocanti che l’hanno reso schiavo. Lars Von Trier mette in scena le...