Intervista a due dei registi più interessanti del cinema italiano, autori di Smetto quando voglio e Indivisibili
Il cinema italiano è da sempre in costante equilibrio tra dramma e commedia, tra il racconto tragico e comico della vita. Una tendenza che a partire dagli anni Cinquanta è arrivata fino ad oggi, nel variopinto panorama di autori che popolano le nostre sale con i loro film. L’ultima edizione del festival Firenze RiVista ha portato, al Museo Novecento a Firenze, due dei migliori...
Influenze e contaminazioni di una distopia senza fantascienza
Quando uscì, nel 2006, I figli degli uomini, oltre ad essere la definitiva conferma internazionale del talento del messicano Alfonso Cuarón, fino ad allora una promessa, apparve fin da subito come un’opera in grado di rielaborare in un’ottica a cavallo tra la fiaba e la distopia tematiche dalla portata sociale e politica enorme. Rivisto oggi, il film non appare semplicemente...
Il cinema fuori dallo schermo secondo Abbas Kiarostami, Jafar Panahi e Steven Knight
Quando il 6 ottobre del 1927 venne proiettato il primo film sonoro, Il cantante di jazz di Alan Crosland, ebbe inizio una rivoluzione che dette nuova vita all’arte cinematografica. Con la fine del cinema muto si perse l’attitudine a raccontare tramite immagini, con la conseguente perdita di stile e indebolimento semiotico. Alfred Hitchcock definiva il cinema muto come la forma più...
Nolan, Villeneuve e la confusione di Hollywood tra grandi incassi e sguardo autoriale
Molti addetti ai lavori e critici cinematografici si sono avventurati in un’analisi del panorama hollywoodiano, tentando di spiegare idee e tendenze delle grandi produzioni americane, in altalena perenne tra grandi regie d’autore e grandi incassi. Schematicamente, possiamo dividere il mondo del cinema americano in due blocchi ben separati che ci aiutino ad analizzare la questione. Il primo...
Siamo uomini o automi? L'evoluzione dei robot nel cinema da Metropolis a Blade Runner 2049
Il cinema fantascientifico non è un genere come gli altri, spesso è stato luogo narrativo nel quale dare sfogo a fantasie, paure e timori, descritto da Stuart Kaminsky come «un inquietante sogno premonitore» che in un contesto di futuribilità ci avverte che tutto può accadere. Questo genere, a differenza degli altri, non circoscrive le proprie tematiche, ma...
Lo sguardo femminile sulla città come chiave di lettura del mondo
Negli anni ’60 le città italiane e le metropoli cominciano ad acquisire la conformazione di megalopoli e il conseguente inurbamento verso la periferia, per assumere sempre più un aspetto cementificato. Un cambiamento che non riguarda soltanto l’aspetto architettonico della città ma, soprattutto, quello antropologico. Negli stessi anni Michelangelo Antonioni è...