Ballata dell'indignato
Asciughiamoci le lacrime nostre e del Ministro del Furto di Stato Elsa Fornero col fazzoletto dell'anti-politica che la politica non ha mai fatto bene a nessuno e è l'ora di ridare voce al popolo che siamo il novantanove percento e quelli che hanno votato nei venti anni passati Berlusconi son tutti nell'un percento. I nostri padri e i nostri nonni lottavano per ideali e diritti ma a noi di tutto questo sinceramente importa poco che già abbiamo i nostri problemi noi vogliamo altro noi vogliamo i soldi che dobbiamo metterci in coda all'Euronics e all'Apple Store che tra poco esce l'Iphone 5s. Noi la crisi non la paghiamo noi la crisi non la paghiamo cantiamo abbracciati da sinistra a un po' più a destra che tanto i cattivi sono sempre i soliti politici e banchieri banchieri e politici e banchieri politici e facciamola questa rivoluzione e occupiamola una piazza per un paio d'ore taggandoci con Facebook Places subito dopo aver condiviso per l'ennesima volta i costi delle auto blu. I politici non servono, i politici sono tutti ladri, corrotti e assassini, il PD è solo PDmenoelle lo dice Grillo nel suo libro che mi ha fatto pagare venti euro, lo dice Santoro che guardo dal mio Mac il giovedì sera in streaming, non c'è differenza, stanno tutti a Roma a prenderci i soldi, la legge elettorale fa schifo anche se ancora non l'abbiamo capita per bene, è ingiusto che non possiamo scrivere i nomi di chi vogliamo mandare in parlamento sì al Mattarellum sì ai collegi uninominali sì allo scegliere nomi da una lista comunque proposta dai partiti, in nome del pluralismo in nome dell'espressione delle minoranze mentre assaltiamo sui social network chi non è d'accordo con noi perchè il pluralismo va bene ma fino a un certo punto e uno della casta è sempre uno della casta. E cancelliamolo questo debito pubblico come un colpo di spugna come un tweet scritto male da Piazza Tahrir che ci piacerebbe essere belli e fieri come loro ma alle nove di mattina c'è da andare in ufficio sennò ci licenziano e dobbiamo arrivare a quarant'anni di contributi e non uno di più che dopo tutto quel tempo dietro una scrivania a commentare sul blog del Fatto Quotidiano un po' di riposo mi sembra dovuto. E chiamiamoci indignati come gli amici spagnoli che loro sì che sono furbi e non si son fatti fregare loro sì che hanno capito come si fa a uscire dal tunnel della politica, che hai detto scusa, il popolare Rajoy eletto col settanta percento di affluenza? No scusa non mi occupo di politica messicana sto parlando dei fratelli spagnoli pure loro belli e fieri. E cancelliamo pure il Parlamento coacervo di tutti i mali e mandiamoli a casa che la democrazia rappresentativa ha fallito e bisogna tornare alla democrazia diretta come nell'Antica Grecia lì sì che erano belli e fieri e prendiamo il telecomando e decidiamo noi il futuro del paese col televoto come quando Gesù fu eliminato al ballottaggio da Barabba e mandiamo disegni di legge in nomination, eliminiamo le discussioni inutili di quei mangiapane sempre sì o no sì o no il bene e il male che tanto di là ci stanno solo i politici e i banchieri i banchieri e i politici e i banchieri politici, tasto verde e tasto rosso rilanciamo l'Italia, stringiamoci forte sul divano, telecomando in una mano e libro di Beppe nell'altra, noi la crisi non la paghiamo, volete cancellare il debito pubblico, sì che vogliamo, cos'è il debito pubblico, non ne ho idea ma già il nome non mi piace, che succede se lo cancelliamo, niente di che è tutto un'invenzione del signoraggio delle banche figuriamoci la finanza è fatta da persone finte che muovono soldi finti, tasto verde tasto verde sessanta milioni di tasti verdi telecomando anche ai bambini e andiamo in default a testa alta che quando ci saremo arrivati
ci taggheremo tutti con Facebook Places.
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