Raccontare una nuova Europa

Come si può parlare di Europa in un'epoca di antieuropeismo? Rispondono Alexander Damiano Ricci e Giulio Saputo

Cosa significa raccontare un’altra Europa? Forse, semplicemente, raccontare un’Europa vicina a noi nel tempo? Oppure è qualcosa di più radicale, fondato sulla consapevolezza del cambiamento avvenuto nella stessa struttura su cui è stata basata la narrazione dell’Europa fino ad oggi e che richiede, di conseguenza, un cambio di prospettiva? Ce lo siamo chiesti...

Il bue muto

Il bue muto

La gioventù di San Tommaso tra gli studi parigini e le prese in giro dei compagni

La figura di San Tommaso si erge possente sullo sfondo del XIII secolo: noto come doctor angelicus, con la sua opera cercò una conciliazione tra la teologia cattolica e la novità filosofica del razionalismo naturalista – quella stessa corrente naturalista che sarebbe, poi, stata additata da Petrarca come il male del suo tempo. Col XIII secolo si era aperta, infatti, un’epoca...

La filosofia ovvero il mondo

La filosofia ovvero il mondo

Speculazione e pratica del quotidiano

Un celebre motto sentenzia laconico riguardo l’arida astrattezza della filosofia – quasi che il riso dell’ancella che dileggiò Talete riecheggi ancora dopo duemilacinquecento anni. Un riso che, nonostante tutto, negli ultimi tempi è parso cedere il passo innanzi a una vitalità tanto maggiore quanto inattesa, da parte di quelle attività speculative che...

Nuove forme per tempi nuovi

Nuove forme per tempi nuovi

Finis Gloriae Mundi: il fotografo e il suo tempo - Conclusioni

                              «Son qual nave che agitata,                               da più scogli...

La musica dei Medici

La musica dei Medici

Heinrich Isaac e la celebrazione del nuovo potere signorile

Nel 1454 si firmava la Pace di Lodi. Ma il mondo a cui quel trattato doveva dare equilibrio non era più quello dei comuni: a Milano c’era un Duca, a Venezia l’oligarchia del Maggior Consiglio, a Roma il papa in lotta per l’assolutismo, a Napoli il re d’Aragona. La quinta potenza era Firenze, dove gli ordinamenti repubblicani regnavano, ma governavano i Medici. Diversamente...

Un quadro d'insieme

Un quadro d'insieme

Finis Gloriae Mundi, il fotografo e il suo tempo – Quadro storico

Walter Benjamin, nella sua Piccola storia della fotografia, afferma che:   «Una volta che la fotografia si è emancipata dalle connessioni con gli interessi fisiognomici, politici, scientifici […] diventa creativa»[1]   In questa frase appare evidente come il momento creativo, il momento autenticamente positivo e propositivo, si affermi come realtà interna...

Un impero e i suoi barbari

Un impero e i suoi barbari

Finis Gloriae Mundi: il fotografo e il suo tempo – Introduzione

La diffidenza e il disprezzo nutriti nei confronti della fotografia (tanto della fotografia in sé quanto della fotografia nel suo rapporto di incontro e scontro con lʼarte) affondano le proprie radici sin nei suoi immemori primordî. Tuonò Baudelaire, terribilmente, contro di essa e contro la sua «nuova industria che ha contribuito non poco a rafforzare nella sua fede la...

«Il cielo stellato sopra di me» - II

«Il cielo stellato sopra di me» - II

Kant e la rivoluzione copernicana

«Disgustati dunque dal dogmatismo che niente ci insegna, e nel tempo stesso dallo scetticismo che non ci fa sperare proprio affatto nulla, neppure di riposare in una lecita ignoranza […] e diffidenti, per lunga esperienza, di tutta quella [conoscenza] di cui ci crediamo in possesso o che ci si offra a titolo di ragione pura, ci rimane ancora soltanto una quistione critica, secondo la...

«Il cielo stellato sopra di me» - I

«Il cielo stellato sopra di me» - I

Kant e la rivoluzione copernicana

Quando nel 1782, Kant pubblica, dopo un lavorio durato, ormai, più di quindici anni – i dieci di elaborazione del progetto filosofico (lo ʻstille Jahrzehntʼ), più i sei dedicati a una sua serrata revisione – , la seconda edizione della sua Critica della ragion pura[1], pone nella prefazione queste parole:   «Sinora si è ammesso che ogni nostra conoscenza...

Un'eco del niente

Io se fossi Dio maledirei davvero i giornalisti e specialmente tutti                      che certamente non son brave persone       e dove cogli, cogli sempre bene         Che dire dei giornali? Pullulano ogni dove: sui tavoli dei bar, sui treni, sui...