La voce universale di Natalia Ginzburg
La diffusione inglese della scrittrice siciliana raccontata sulle pagine del Guardian, tra Calvino, Pavese e Ferrante
Nel 1941 Cesare Pavese scrisse una cartolina all’allora venticinquenne Natalia Ginzburg, che stava aspettando la fine della guerra in Abruzzo con i suoi tre figli: «Cara Natalia, la smetta di fare bambini e scriva un libro più bello del mio». Il risultato fu La strada che va in città, pubblicato nel 1942 sotto pseudonimo poiché il marito, Leone Ginzburg, collega...