con Claudia Gerini, Michela Cescon, Michele Placido, Ivan Franek, Nuot Arquint
Lisa Boeri (C. Gerini), avvenente donna in carriera, frequenta il club privato ‘Tulpa’ in cui di notte, nei locali nascosti di un garage sotterraneo, si consumano i desideri sessuali più reconditi di (e tra) sconosciuti, liberi di agire nella promiscuità e a cui il regolamento vieta di conoscere l’identità l’uno dell’altro. Dopo una serie di delitti...
con Luminita Gheorghiu, Bogdan Dumitrache, Ilinca Goia
Barbu (B. Dumitrache), trentacinquenne insoddisfatto e disorientato, uccide un ragazzino investendolo con la propria auto durante un sorpasso ad alta velocità. La madre dell’uomo, Cornelia (L. Gheorghiu), lucida e impenetrabile esponente dell’alta borghesia rumena, venuta a conoscenza dell’accaduto, tenta ad ogni costo – provando persino a corrompere un testimone oculare...
È come se, venuta a mancare dal mondo in cui persone e cose convivono diversamente fra loro, la vita di chi non c’è più perseguisse la propria missione, seppur in assenza di sé, nel ricordo degli altri e tra le opere lasciate alle genti ancora vive. Accade così che quelle stesse cose non siano mai mera materia inanimata che giace silente ad abbellir disattenta...
Una striscia bianca e continua si perde tracciata sull’asfalto, mentre di fianco un’altra la accompagna parallela; anche questa è continua per gran parte della strada ma, interrompendosi più in là nel prosieguo delle discontinuità del tratteggio, scompare nel niente come a tracciar il destino di due persone che inseguono il segreto di ciò che è...
Avvolte da fasci di luce discontinui e zone d’ombra alterne, due mani si stringono nel freddo di Varsavia. Passi timidi e lenti e una bambina impaurita che, ignara del suo destino, ha attraversato tutta la città accompagnata da un uomo; il suo volto a tratti disvelato e poi ancora nascosto nel buio, come se in seno a quelle discordanze di luce abitassero i confini che distanziano il vero...
Qualsiasi parola accoglie al suo interno innumerevoli sfumature di significato, diversamente cangianti se poste in relazione al contesto in cui essa ricorre. Qualcosa, però, sembra accomunare questi significati, embrionalmente concentrati nel potere magico della parola stessa, come convogliati in un’unica cellula che già contiene nel suo grembo ogni potenzialità del proprio...
Il carrettino di Tomek gira per tutto il condominio poco dopo i primi bagliori del mattino. Le ruote sfregano sull’asfalto lasciando nell’aria il suono cauto ma vibrante del vetro. Il ragazzo si reca alla porta di ciascuno, ritira la bottiglia vuota lasciata sul pianerottolo e la sostituisce con quella piena di latte. In fondo al corridoio una vetrata rossa da cui filtra la luce dolce...
con Charlotte Rampling, Elena Radonicich, Maria Grazia Mandruzzato
C’è un cordone che reciso alle prime grida strozzate sancisce la venuta alla luce del mondo di una creatura piccola e indifesa, che a gran voce può ora autoproclamarsi ‘individuo’, di modo che magicamente l’identità e la separazione in atto vivano al contempo nel figlio che una madre impaurita tiene fra le braccia in bilico tra l’amore e il rifiuto...
La pellicola s’impressiona di un impasto giallo-verdastro, trasfigurazione fotografica deformante dai colori irreali. Di certo, non perché la materia trattata sia irreale, ma forse a suggerire che ciò che accade potrebbe essere altrimenti, diversamente da com’è. Se da un lato, infatti, esistono leggi che hanno il dono – o la colpa – di essere irreversibili,...
Esiste un’anomalia che colpisce l’occhio privandolo della nobile lungimiranza: cosicché esso si trovi ad arrancare, smistando a fatica, nella folla, i contorni confusi di oggetti e volti posti lontano all’infinito; accade, così, che in qualche modo i raggi luminosi, provenienti da questi ultimi, arrivino alla retina formando un’immagine senza fuoco. Lo scacco...