Il regno d’inverno – Winter Sleep di Nuri Bilge Ceylan

Il regno d’inverno – Winter Sleep di Nuri Bilge Ceylan

con Haluk Bilginer, Melisa Sozen, Demet Akbag, Ayberk Pekcan, Serhat M. Kiliç

Che il volto del cinema sia connaturato primariamente nell’immagine è presto detto, e ancor di più che attorno ad essa il silenzio cinematografico si configuri come linguisticamente pregno di significato così da escludere ogni fraintendimento per cui esso potrebbe essere considerato assenza di parola. Esiste un cinema però che può, della parola in senso stretto,...

La notte

La notte

La trilogia dell’incomunicabilità di Michelangelo Antonioni

I palazzi e il frastuono, la città assordante riflessa sul vetro, realtà impalpabile che risucchia come giù dentro a un baratro, in seno al vuoto estremo dei sentimenti che insolente si mischia al cemento delle grandi costruzioni milanesi. La riflessione intellettuale non sembra essere sufficiente a trovarne salvezza e riparo, non riesce a eludere il meccanismo d’ingabbiamento...

L’avventura

L’avventura

La trilogia dell’incomunicabilità di Michelangelo Antonioni

Vive uno sguardo che, minaccioso e delegittimante, ci rende oggetti; oggetti tra gli altri, prigionieri di una soggettività che intrinsecamente e per natura ci appartiene, ma che non può prescindere dalla soggettività altrui: brutale e inesorabilmente presente, per la quale, giustappunto, noi siamo meramente un ‘oggetto-visto’. Senza troppo uscir fuori dalle suggestioni...

Pranzo di ferragosto

Pranzo di ferragosto

La Roma rarefatta di Gianni Di Gregorio

Pur nella polvere di vecchie pellicole è possibile notare come il dispositivo cinematografico abbia quasi sempre operato sulla realtà ponendosi come un filtro magico, capace di condurre dentro a una dimensione ‘altra’ rispetto a quella originale. Con variegate sfumature, esso crea così di volta in volta una distanza con il reale, per lo più equivalente a quella...

Madre e figlio

Madre e figlio

Aleksandr Sokurov e la dialettica della separazione

L’immensa distesa verde e un giovane uomo che piccolo quasi si smarrisce al potere dello sguardo. Il fischio d’un treno, lo stridere lontano sulle rotaie e il fumo bianco che si perde su di un cielo pastellato e grigio. Irrompe violento tagliando senza remore il quadro e ciò che lo compone; lo percorre da margine a margine, desiderio di fuga, desiderio di scelta e di comprensione....

L’eternità della distanza

L’eternità della distanza

Interpretazione matematica del concetto di alterità in Jean-Paul Sartre

L’uomo che mi appare dinnanzi è sguardo. Egli è colui il quale mi trasforma da soggetto in oggetto-visto-da-lui; mi ruba il mondo, lo disintegra, lo deturpa, togliendo quell’organizzazione che gli ho dato, provocando in esso un’emorragia interna, sua fuga verso un’altra libertà. Io continuo a essere le mie possibilità, ma, nello stesso istante, lo...

L’alterità come limite

L’alterità come limite

Interpretazione matematica del concetto di alterità in Jean-Paul Sartre

Il limite è, genericamente, il valore cui si approssima indefinitamente una funzione, una serie o una successione. In ambito d’analisi matematica, nello specifico dello studio di funzioni, il concetto di limite viene utilizzato in merito a una particolare procedura che stabilisce la presenza di asintoti, questi ultimi preziosi per capire l’andatura di una curva geometrica. L’asintoto...

Sguardo d'altri

Sguardo d'altri

Interpretazione matematica del concetto di alterità in Jean-Paul Sartre

La domanda da porsi è la seguente: cosa intendo dire quando affermo di quell’oggetto che è un uomo? Un oggetto-fantoccio mi appare dinnanzi. Tale apparizione non comporta - per causa sua - una relazione nuova tra gli elementi del mio universo, poiché il rapporto tra un fantoccio e le cose che gli stanno attorno è di tipo puramente addizionale. Ciò significa...

La libertà della coscienza

La libertà della coscienza

Interpretazione matematica del concetto di alterità in Jean-Paul Sartre

Entrare in una biblioteca colma di studenti, ciascuno pronto ad alzare lo sguardo dal proprio libro al minimo passo udito; avviarsi, così, alla ricerca mortificante di un posto (il più vicino), con gli occhi chini, fissi al pavimento, magari coprendo il viso con una mano o un gesto insignificante, che incalza in ‘soccorso’, per vestire goffamente la propria nudità...

L'arbitro di Paolo Zucca

L'arbitro di Paolo Zucca

con Stefano Accorsi, Geppi Cucciari, Jacopo Cullin, Benito Urgu, Francesco Pannofino

Nella polvere dei campionati dilettantistici sardi di terza divisione si dipanano le rivalità (non solo calcistiche) tra i due paesi confinanti Montecrastu e Pabarile. I primi comandano altezzosamente la classifica, mentre i secondi, ripetutamente umiliati, sono ultimi e ancora a secco di punti al termine del girone di andata. Il ritorno in paese del fuoriclasse argentino Matzutzi (Jacopo Cullin),...