Arthur Wellesley, I duca di Wellington
Dublino, 1º maggio 1769 – Walmer, 14 settembre 1852
Figlio secondogenito di Lord Mornington, il giovane Arthur profonde talento, impegno e denaro in una carriera militare che gli ultimi anni del secolo lo vede approdare in India, scacchiere decisivo per il predominio britannico sull’emergente potenza napoleonica: qui Arthur Wellesley è artefice di importanti e clamorose vittorie contro Mysore e Maratti che gli valgono lo spregiativo nomignolo di «generale dei sepoys» presso quei francesi che Wellesley si troverà ad ingaggiare nella lunga e sanguinosa Peninsular War di riconquista della Spagna. Vittorioso a Talavera, quindi a Salamanca e infine a Tolosa contro il maresciallo Soult, l’ormai Duca di Wellington è plenipotenziario britannico al Congresso di Vienna, finché i cento giorni non lo richiamano alla testa degli eserciti collegati: suo, con l’aiuto decisivo del prussiano Blücher, il campo di Waterloo. Spesso sbeffeggiato per una precocità sospettata di arrivismo, Wellesley è infine simbolo e punto di riferimento di taglio epocale per tutto il fronte conservatore, che lo vuole più volte ministro e spesso impegnato nella penetrante diplomazia britannica.
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