29 aprile. Buenos Aires, Argentina
Attraversando il Sud America, il lungo viaggio di Arianna e Veronica volge al termine nelle terre argentine
29 aprile. Buenos Aires, Argentina – Arriviamo nella bellissima Buenos Aires dopo averne sentito parlare a lungo. La realtà supera di gran lunga i racconti. Una città immensa che trasuda storia a ogni angolo. Si percepisce un motore generato dalla mescolanza di tante culture che hanno dato alla città un respiro unico. Notiamo quanto le migrazioni abbiano avuto un peso forte sulla cultura e l'architettura. Camminando a piedi tra i quartieri ci sembra di attraversare Roma, Genova, Napoli, Madrid, Parigi... Qui sono davvero davvero tante le famiglie di discendenza Italiana (si parla di un 40% della popolazione) e a noi basta parlare nella nostra lingua per essere fermate e ricevere un sorriso, un racconto di vita passata, una storia di famiglia.
Ma Buenos Aires è enorme e contiene molte realtà, è visibile la divisione tra le classi e i paradossi del latinoamerica si incarnano nel fenomeno dei quartieri "privati", ovvero cittadine estremamente povere interne a una città che gode di un certo benessere soprattutto socio-culturale. Nonostante questo teatri, librerie, musica, la tradizione del mate, i matrimoni egualitari, le università gratuite, il pensiero critico, le caffetterie ci suonano come una promessa. Quella di tornare per un periodo più lungo. Sì, perché il tempo è finito. È ora di tornare. Nessuna tappa successiva, nessuna frontiera da affrontare.
L'emozione che proviamo è un misto tra tristezza e euforia. Siamo stanche non possiamo negarlo, ma staccarsi da questa terra che ci ha donato molto di più di quello che ci aspettavamo non è affatto facile. Attraversare il Sudamerica, con un quaderno e una telecamera. Questa era l'unica certezza con cui siamo partite. Ma in realtà tutta la nostra vita è cambiata. Abbiamo imparato a vivere spostandoci, sentendoci a casa in qualsiasi città solo per il semplice fatto di aver dormito per due notti nello stesso posto. Abbiamo pianto salutando tante persone da così poco conosciute ma così care. Siamo cresciute, le nostre facce sono cambiate, la percezione del mondo e di noi stesse è cambiata. Abbiamo viaggiato su qualsiasi mezzo di trasporto, dormito in qualsiasi posto, imparato la cucina le tradizioni e i costumi di tanti luoghi. Ci sono stati momenti difficili e faticosi, qualche volta abbiamo avuto veramente paura. Abbiamo dovuto prendere decisioni importanti. Abbiamo rischiato, litigato e forse imparato davvero cosa significa rapportarsi ogni giorno con se stessi, con le nostre paure e i nostri limiti. Ma anche appreso il significato profondo dell'amicizia, della condivisone, del rispetto e della lealtà. E oggi ci ritroviamo qui con i piedi in Buenos Aires, nostra ultima tappa, pensando a tutto quello che è stato. E forse per la prima volta ci stiamo rendendo conto che questa avventura sta davvero terminando. Tre mesi che vissuti in questo modo ci sono sembrati anni. Tre mesi che ci hanno permesso di guardare in faccia la realtà di accettarla, assorbirla e anche modificarla. Siamo partite con la consapevolezza di aver lasciato delle cose che non avremmo più ritrovato, ma oggi che siamo qui salutando il Sudamerica ci rendiamo conto che questa distanza ci ha permesso di trasformarci, di fortificarci, farci avvicinare sempre di più a quella parte più viva e più forte del nostro essere. Ed è con tutto questo bagaglio che salutiamo il Sudamerica che nel suo ultimo abbraccio si è preso un pezzo di cuore.
testo Veronica Pinna | fotografia Arianna Del Grosso
Dal 3 febbraio al 29 aprile Arianna e Veronica ci hanno accompagnato Attraversando il Sud America per il loro documentario girato "zaino in spalla, con mezzi locali, senza nessuna troupe", come scrivono nella presentazione del loro progetto. Venezuela, Colombia, Ecuador, Perù, Bolivia, Argentina. Di città in città, di paese in paese ci hanno raccontato il viaggio con una fotografia alla settimana. Dal primo passo in Venezuela, a Puerto Ordaz, all'arrivo in Argentina, a Córdoba, un reportage di suoni, colori e odori che porteremo con noi e che potete rivivere qui sotto, ripercorrendo le tappe del loro magnifico viaggio. Da parte delle due ragazze, un ringraziamente breve e caloroso: "Grazie a tutti coloro che ci hanno sostenute".
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