15 aprile. Laguna Cañapa, Bolivia

Attraversando il Sud America, il viaggio di Arianna e Veronica nelle terre dei Neruda e dei Bolívar

15 aprile. Laguna Cañapa, Bolivia – "La Legge di attrazione è una forza universale tramite la quale qualsiasi cosa su cui focalizzi la tua attenzione viene attratta nella tua vita e si manifesterà nel mondo fisico". Durante il nostro cammino ci siamo rese conto che in Sudamerica tutti, indistintamente, credono in quella che si può definire "legge di attrazione" senza sapere necessariamente di che si tratti. Questo modus vivendi sta alla base di un credere comune e per questo non ha bisogno di appellativi. Lo notiamo dal primo momento in cui mettiamo piede in questa terra e quasi inconsapevolmente ne restiamo contagiate. Chiunque incontriamo, infatti, sia in città che nelle zone più remote della Sierra, vive seguendo alcuni principi che gran parte di noi guarderebbe con scetticismo, sempre più lontani dall'ascolto di noi stessi, dai nostri bisogni e dall'osservazione di quello che ci circonda. In questi mesi grazie alle persone che abbiamo incontrato, ci siamo accorte che pronunciare i nostri desideri e credere fortemente in essi funziona. Sì, perché come abbiamo sperimentato sulla nostra pelle le parole, una volta pronunciate, prendono forma e consistenza, si allargano nello spazio fino a diventare reali.

Questa consapevolezza con il passare delle settimane si è andata definendo sempre di più. 
Infatti, è proprio nel momento in cui ci siamo rese conto di quanto fosse importante ciò cui dedicavamo i nostri pensieri che tutto è andato sempre più incredibilmente verso la direzione cercata. Gli esempi da citare sarebbero infiniti, dalle più piccole e semplici richieste a desideri antichi. Ma non solo, nonostante la distanza e il fuso orario, la stessa regola è valsa anche nell'amicizia e nel lavoro che si trovavano dall'altra parte del mondo. Ed è con la consapevolezza di questo nuovo credo, che ci regala forza ed energia, che iniziamo il nostro tour nella Bolivia del Sud. Partiamo dal Salar de Uyuni: 12.000 chilometri di deserto di sale. Non esistono né strade né illuminazione, solo una distesa bianca infinita e surreale. Ci spostiamo per alcuni tratti in jeep mentre il salar inizia a mischiarsi con la terra e il sole, creando giochi di colori sempre differenti fino a scomparire del tutto, per lasciare spazio al deserto vero e proprio.

Attraversiamo vulcani ancora attivi, colline di cactus giganti, montagne e lagune. Un susseguirsi di paesaggi surreali che ci ricordano i quadri di Dalì. Viaggiamo così, in silenzio, mangiandoci il paesaggio. Il cielo che ci accompagna è limpido e ci regala una luce quasi accecante e notti stellate come mai ne abbiamo viste. Proseguiamo oltre l'ultima riserva naturale boliviana che si estende fino alla frontiera con il Cile, dove incontriamo alcune delle lagune più famose del Sudamerica. Il rosa della Laguna Colorada si mischia al piumaggio dei fenicotteri che si specchiano al suo interno, assieme alle montagne color pastello che fanno da contorno sfiorando l'irrealtà con la loro morbidezza. Qui tutto è in perfetto equilibro. La quantità di cose che vediamo in soli tre giorni è indescrivibile. L'ultimo giorno ci svegliamo alle 4.30 e saliamo a quasi 5.000 metri per goderci, nonostante il freddo secco nelle ossa, lo spettacolo dei geyser che all'alba raggiungono anche i dieci metri di altezza, tra pozze d'acqua sulfurea bollente e laghi ghiacciati. E noi che credevano che a due settimane dal rientro la natura non ci avrebbe stupito più di quanto avesse già fatto. Salutiamo la Bolivia, innamorate e estasiate da questa terra straordinaria.

testo Veronica Pinna | fotografia Arianna Del Grosso

 

 

Dal 3 febbraio, Roma – Caracas, al 29 aprile, Buenos Aires – Roma, Arianna e Veronica viaggeranno Attraversando il Sud America per il loro documentario girato "zaino in spalla, con mezzi locali, senza nessuna troupe", come scrivono nella presentazione del loro progetto. Venezuela, Colombia, Ecuador, Perù, Bolivia, Argentina. Di città in città, di paese in paese ci racconteranno il loro viaggio con una fotografia alla settimana: uno scatto, un luogo, un volto per raccontare le terre dei Neruda e dei Bolívar

Ciò che ci interessa è rilevare forme espressive quali la poesia, la danza, la scultura, il teatro, il cinema e l'influenza dei luoghi, che hanno dato vita all’importante fermento creativo consentendo a queste terre di preservare la loro forte energia vitale.  Quanto il contatto con la natura e il rispetto della terra Madre nutre la sensibilità di una popolazione così creativa? Sarà l’acqua, il cibo, la terra, la natura, il loro passato, quello che si tramandano di padre in figlio, l’impronta di civiltà millenarie? Noi stiamo con l’intenzione di ricercare e registrare tutti quegli elementi che si imporranno al nostro sguardo come tracce e forme di sensibilità che sostengono quella terra. Ve lo vogliamo raccontare zaino in spalla e telecamera al collo semplicemente e per nulla semplicemente così paese dopo paese, attraversando il Sud America.

Aiutate Arianna e Veronica nel loro progetto! Versate il vostro contributo all'IBAN IT03B0760105138231230831235, intestato a Veronica Pinna, con la causale "Attraversando il Sud America"!


Parte della serie Attraversando il Sud America

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