1 marzo. Medellín, Colombia
Attraversando il Sud America, il viaggio di Arianna e Veronica nelle terre dei Neruda e dei Bolívar
1 marzo. Medellín, Colombia – Medellín potrebbe essere un esempio per molte città. Ebbene sì stiamo parlando della tanto temuta patria del Señor Pablo, dove fino a meno di trent'anni fa vigeva il coprifuoco e chi non stava alle regole veniva semplicemente ucciso. Oggi questa città è un orgoglio colombiano. Nel tragitto verso Medellín ci raccontano che la nuova metro è sicura, pulitissima, puntuale e funzionante fino a notte inoltrata. Stentiamo a crederci fino a quando non la usiamo e scopriamo che è tutto vero. Oltre alle due linee principali ci sono altre due efficienti linee di "metrocable" che hanno inoltre permesso anche ai barrios popolari, che prima erano completamente abbandonati a loro stessi, di avere un collegamento diretto con il centro. Il processo di avanzamento urbano e culturale è visibile in ogni angolo della città. Lo notiamo dal tipo di architettura moderna, dalla rivalutazione di fabbriche e parchi, dal rispetto che hanno della natura e all' attenzione che mettono nel mantenere pulita la città.
Vediamo come a Medellín siano tutti lavoratori ma non solo, ci rendiamo conto che qui, come in altre città colombiane, una carta vincente che sta permettendo al Paese di emanciparsi è proprio il sostegno e la solidarietà tra commercianti. E funziona. Tutti cercano di aiutarsi reciprocamente, e questo ci lascia davvero stupite. Qui i giovani sono molti e spesso provengono da città o stati limitrofi, ascoltiamo storie di ragazzi che sono arrivati per una vacanza e non sono piu andati via. Girare per la città è facile, non solo grazie alla metro ma anche per le nuove piste ciclabili, sfruttate moltissimo. Insomma, in cinque anni la città ha avuto un cambiamento senza precedenti. La nostra unica domanda è capire chi ha finanziato tutto questo. Veniamo a sapere che i cittadini e le imprese continuano a pagare una quota mensile per la "protezione"... Noi questa pratica la conosciamo e in Italia ha un nome. Ci rendiamo conto che cambiare certe condizioni tanto radicate non sia di facile e veloce risoluzione ma speriamo che tutto vada a migliorare nella direzione che abbiamo visto in questi giorni.
testo Veronica Pinna | fotografia Arianna Del Grosso
Dal 3 febbraio, Roma – Caracas, al 29 aprile, Buenos Aires – Roma, Arianna e Veronica viaggeranno Attraversando il Sud America per il loro documentario girato "zaino in spalla, con mezzi locali, senza nessuna troupe", come scrivono nella presentazione del loro progetto. Venezuela, Colombia, Ecuador, Perù, Bolivia, Argentina. Di città in città, di paese in paese ci racconteranno il loro viaggio con una fotografia alla settimana: uno scatto, un luogo, un volto per raccontare le terre dei Neruda e dei Bolívar
Ciò che ci interessa è rilevare forme espressive quali la poesia, la danza, la scultura, il teatro, il cinema e l'influenza dei luoghi, che hanno dato vita all’importante fermento creativo consentendo a queste terre di preservare la loro forte energia vitale. Quanto il contatto con la natura e il rispetto della terra Madre nutre la sensibilità di una popolazione così creativa? Sarà l’acqua, il cibo, la terra, la natura, il loro passato, quello che si tramandano di padre in figlio, l’impronta di civiltà millenarie? Noi stiamo con l’intenzione di ricercare e registrare tutti quegli elementi che si imporranno al nostro sguardo come tracce e forme di sensibilità che sostengono quella terra. Ve lo vogliamo raccontare zaino in spalla e telecamera al collo semplicemente e per nulla semplicemente così paese dopo paese, attraversando il Sud America.
Aiutate Arianna e Veronica nel loro progetto! Versate il vostro contributo all'IBAN IT03B0760105138231230831235, intestato a Veronica Pinna, con la causale "Attraversando il Sud America"!
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